Rocchette e Rocchettine
per riscoprire uno stile di vita antico ma non passato
![]() Mastio a scarpa |
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![]() Rocchettine al tramonto |
![]() Borgo di Rocchette |
![]() Rocchette vista da Rocchettine |
Rocchette e Rocchettine
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Nel raccontare la storia di questo angolo di Sabina, è d’obbligo parlare delle vicende sia del borgo di Rocchette che di Rocchettine. Purtroppo non si hanno notizie precise dei fondatori di queste due fotezze gemelle. La storia delle due fortezze è relativamente recente, dato che la costruzione delle mura avvennero insieme nel corso del XIII secolo: erano anticamente denominate Rocca Guidonesca (Rocchettine) e Rocca Bertalda (Rocchette).
Inizialmente erano possedimenti di Vescovio, poi passarano in mano agli Orsini e alla famiglia Savelli, che le governarono per un lungo periodo. Furono costruite alla scopo di proteggere l’importante arteria che collegava la città di Rieti alla valle del Tevere e quindi a Roma.
Il centro di Rocchette si trasformò nel tempo in centro rurale, pur conservando il tessuto originario; Rocchettine, invece, venne abbandonata in modo graduale, ma mantiene l’aspetto di un castello, presentandosi nell’aspetto austero di una fortificazione medievale.
La fortezza di Rocchettine è adagiata su un colle in declivio che sporge sulla gola scavata dal Fiume Laia, e presenta sul lato sud una grande torre circolare ad ampia scarpa, edificata insieme ad altre presumibilmente durante il dominio dei Savelli. A questo periodo risalirebbero anche le modifiche apportate alle mura munite di mensole e feritoie concepite a puro scopo difensivo. Nel lato che da verso nord è possibile notare una torre a base quadrata risalente alla prima fase di costruzione del fortilizio. Questa torre si presenta inglobata alla successiva cinta muraria ma ci fa ben capire quale fosse la struttura del primitivo “castrum” al tempo della sua fondazione. Della struttura originaria, comunque, ad esclusione della torre quadrata, è rimasto ben poco. Nei pressi del complesso fortificato è presente la grande Chiesa di San Lorenzo che però appare completamente trasformata dopo i lavori di ricostruzione eseguiti nel corso del ‘700. Se si esclude la chiesa, tutto il complesso, è stato costruito con materiali reperiti in loco, come la pietra calcarea, tipica dell’area Sabina e di tutto l’Appennino Centrale
Il Castello di Rocchettine
Per arrivare
Torri in Sabina, via Rocchette
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