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abbazie e santuari della Sabina

edifici religiosi, un tempo centro del potere amministrativo e religioso: esempi di assoluta bellezza, misteri e curiosità

La Monumentale Abbazia di Farfa

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Immersa nel cuore della Sabina, a soli 40 km da Roma, la splendida sede della Comunità Benedettina di Farfa è una vera oasi di pace e spiritualità. L'Abbazia di Farfa, dichiarata monumento nazionale nel 1928, sorge alle pendici del monte Acuziano, nel mistico silenzio di boschi verdissimi ed uliveti. L'incanto del paesaggio sabino fa da cornice ad un vero e proprio gioiello storico, artistico ed architettonico, dove le alterne vicende di oltre quindici secoli di storia si sono succedute, donando al monastero ed al piccolo borgo stretto intorno alle sue mura un fascino fuori dal tempo. 

L’Abbazia divenne “imperiale” grazie a Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, che con due Diplomi di Immunità, conferì il titolo di fedelissima all’Abbazia che in seguito diventerà una delle più influenti e potenti d’Europa. Nel corso dei secoli successivi all’aureo periodo carolingio, Farfa crebbe enormemente, sia monasticamente che in proprietà esterne tanto che fu più volte teatro di antagonismi con la Chiesa Madre di Roma. Importantissimi in Abbazia restano oggi corpi di fabbrica medievali ben distinguibili, l’attività dei monaci nello scriptorium, le opere d’arte e i cicli pittorici, la cripta con il sarcofago ritrovato all’interno ed un’istallazione museale narrativa, curata nelle illustrazioni da Emanuele Luzzati. In Abbazia si potrà rivivere l’atmosfera della comunità monastica negli spazi interni e conoscere le produzioni erboristiche dei monasteri di tutto il mondo.

Presso l'Abbazia è disponibile un servizio di visite guidate che conducono il visitatore nei luoghi più significativi del complesso: la splendida Basilica di Santa Maria, l'antica Torre Campanaria, la Biblioteca Statale annessa al Monumento, ricca di antichi manoscritti ed incunaboli, i Chiostri ed il Museo Archeologico, dove sono ricostruite le fasi più significative della vita abbaziale

 

Visita l'Abbazia di Farfa

Per arrivare

Fara in Sabina, Via del Monastero, 1

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Orari di visita:

orario: 10-13 // 15.30 - 17.30

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E' consigliabile prenotare la visita presso il complesso abbaziale.

Occorre presentarsi sul luogo di visita con almeno 15 minuti di anticipo.

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Contatti

Tel: +39 0765 27 70 65

turismo@abbaziadifarfa.it

 

Biglietto:

5 €/persona

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Link Utili

www.abbaziadifarfa.it

www.farfaelarivista.it

 

Il Santuario di Vescovio

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Il Santuario di Vescovio, tra i più noti e più importanti monumenti della Sabina, sorge nell’area dove anticamente si trovava il municipio romano di “Forum Novum”. Le prime testimonianze di Santa Maria in Vescovio, l'antica Cattedrale dei Sabini fino al 1495, quando la sede diocesana fu spostata a Magliano Sabina, risalgono all’VIII secolo. Fu poi distrutta nel IX secolo dai Saraceni, quindi ricostruita e restaurata più volte, anche se quella che appare oggi agli occhi dei visitatori è una chiesa che conserva intatte le caratteristiche romaniche del XII secolo.

Di notevole bellezza è la Torre Campanaria, a cinque ordini di finestre, costruita in epoca posteriore alla chiesa facendo uso di materiale di spoglio come frammenti scultorei e lastre marmoree.

L’interno di questo luogo di culto, a navata unica, è decorato da alcuni dipinti trecenteschi di scuola cavalliniana (il Cavallini è uno dei più importanti esponenti della scuola romana) e conserva sulle pareti alcuni affreschi duecenteschi raffiguranti le Scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Attraverso due porte, che si trovano nei pressi della zona presbiteriale, si accede alla cripta semianulare dell’XI secolo che poggia su una chiesa precedente, a sua volta edificata su costruzioni romane.

Nei pressi della chiesa si trovano i resti del convento costruito sotto il pontificato di Clemente VII, alla fine del Cinquecento, come supporto logistico alla chiesa.

 

 

 

 

San Pietro a Vescovio

San Pietro visse per un periodo anche in Sabina, più precisamente a Forum Novum, l'odierna Vescovio. Secondo il libro di Renzo Di Mario "Ritratti Sabini", il Principe degli Apostoli, secondo un'attendibile tradizione, giunse a Forum Novum, ospite della casa degli Ursaci, per testimoniare la parola di Cristo. Sotto il Santuario c'è una cripta, in cui, si dice, che San PIetro celebrò la "Fractio Panis", cioè il sacrificio della Messa. La tradizione che vuole San Pietro in Sabina è avvalorata dal manoscritto di Cerchiara, del 1431, che fa riferimento ad un documento più antico, del 554, dove si legge: "Primis temporibus, B Apostolus Petrus, in intimam domum Ursaciorum fundavit" (ecclesiam foranovianam).

Per arrivare

Torri in Sabina

Località Santuario di Vescovio

> Visit Vescovio con Sabina on

Santuario di Santa Vittoria

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Secondo la Passio, Anatolia e Vittoria rifiutarono le nozze con 2 patrizi perché consacrate a Dio. I due aspiranti allora col favore imperiale le mandarono in esilio nei loro possedimenti in Sabina; Vittoria presso la città sabina di Trebula Mutuesca (l'odierno Monteleone Sabino), Anatolia presso la città sabina di Thiora.

L'esilio a Trebula, affrontato serenamente dalla Santa, durò tre anni e si protrasse fino a tutto il 253. 

Alla sua morte i sacerdoti di Cristo con tutto il popolo la seppellirono ungendola con unguenti e coprendola con teli di lino. La misero dentro un sarcofago.

Nel luogo di sepoltura si verificarono molti miracoli. La Santa fu martirizzata il 18 dicembre del 253 e sepolta il 23 dello stesso mese. 
Sul luogo del martirio venne edificato un sacello; una chiesa invece era presente già nel VIII secolo. Ricostruita alla fine del XI secolo e restaurata più volte, oggi il luogo di culto dedicato a Santa Vittoria è una delle chiese romaniche più belle del centro Italia. All'interno, oltre al sarcofago che fu di Santa Vittoria possiamo ammirare una cisterna, che raccoglie le acque che secondo la tradizione sgorgarono al momento del martirio della Santa. 

Curiosità

# Secondo la tradizione, nel X secolo le reliquie della Santa sarebbero state trasportate nelle Marche ad opera dei monaci di Farfa, per santificare il nuovo insediamento fondato sul Monte Matenano, dopo essere sfuggiti alla bande saracene

 

# Nella costruzione della chiesa e della torre campanaria, sono stati reimpiegati un gran numero di materiali, elementi architettonici, iscrizioni ed altro, recuperati dalle rovine della città romana, in gran parte sistemati anche nella parte antistatnte la chiesa. 

Tradizioni Popolari

A Monteleone, al termine della processione religiosa in onore di San Giovanni Evangelista e Maria SS.ma, viene scelta la famiglia che prenderà in custodia le statuine del santo e della MAdonna, con l'impegno di mantenere viva la devozione, e di recitare il S. Rosario ogni settimana. Ogni uscita delle statue è accompaganta dal lancio dei "Ciammelletti", ciambelle lessate e passate poi al forno.   

 

Per arrivare

Monteleone Sabino,

Piazza XXIV Aprile 1944

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Per visite: Tel: +39 0765 88 40 16

 

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